La normativa relativa alle revisioni auto slittate per l’emergenza Covid19 è chiara, anche se in attesa di possibili adeguamenti alle disposizioni europee. Infatti, i veicoli a motore che hanno usufruito del rinvio e che scadevano tra il 1° febbraio e il 31 luglio 2020, devono essere fatte entro il 31 ottobre 2020. Pena severe sanzioni, sequestro del veicolo, possibilità di non essere coperti dalla propria assicurazione e via dicendo.
In realtà nel frattempo ci sono state alcune novità burocratiche, tanto in Italia che a Bruxelles dove il regolamento UE del 25/5/2020 (in vigore in Italia dal 04/06/2020) prevede che la revisione dei veicoli a motore delle categorie M (automobili), N (veicoli commerciali), 03 (rimorchi con massa massima tra 3,5 e 10 t), 04 (rimorchi con massa massima superiore a 10 t) e Ts (trattori stradali o motrici) che scadeva tra il 1° febbraio e il 31 agosto 2020, beneficia di una proroga per un periodo di 7 mesi successivi alla singola scadenza (quindi non a blocchi).
LE ATTUALI SCADENZE
A “complicare” un po’ il quadro ci ha pensato il Decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76 (divenuto Legge n. 120 – articolo 49, comma 5-septies il 1° settembre 2020) che dispone come i veicoli immatricolati in Italia con revisione scaduta o che scadrà:
– entro il 31 luglio 2020 possono circolare fino al 31 ottobre 2020
– entro il 30 settembre 2020 possono circolare fino al 31 dicembre 2020
– entro il 31 dicembre 2020 possono circolare fino al 28 febbraio 2021.
Il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture in questa informazione pubblicata su Facebook il 15 settembre 2020 aggiunge anche che “Aggiorneremo questo post appena sarà emesso un provvedimento di armonizzazione tra la norma Ue e quella italiana”.
MEGLIO ANTICIPARE CHE PROROGARE
Chi vuole attendere nella fascia 1° febbraio-31 luglio 2020, può farlo appunto entro e non oltre il 31 ottobre, soprattutto se sono comunque trascorsi 7 mesi dalla propria scadenza (se e solo se sarà recepita la norma UE, chi ha visto scadere la sua revisione il 15 luglio potrà farla entro il 15 febbraio 2021. Tutti coloro che avevano come data febbraio e marzo, dovranno comunque farla entro il 31 ottobre 2020). In tutti i casi, è sempre meglio effettuare la revisione nel termine dei 2 anni (o dei 4 nel caso di veicolo di nuova immatricolazione), poiché è in ballo la nostra sicurezza e quella degli altri.
PERDITA DI 107 MILIONI DI EURO
Con l’emergenza nel primo semestre 2020 sono stati revisionati 5.941.397 veicoli, contro i 7.541.416 del 2019, pari a un -21,2% (ricerca Osservatorio Autopromotec su elaborazione dati Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti). Le officine private autorizzate hanno visto un decremento di ben 107 milioni di euro, passando da un fatturato 2019 di 504,4 milioni a 397,4 milioni di euro.
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