Parigi limita la velocità massima del traffico urbano a 30 km/h. Eccezion fatta per pochissime grandi direttrici, dove si potrà spingere l’acceleratore fino ai consueti 50, l’amministrazione cittadina punta a contrastare incidenti e feriti anche con questa drastica misura. Di fatto, ponendo un taglio del 40% sul contachilometri.
Il ricco signore che qualche anno fa danneggiò gravemente proprio a Parigi la sua Pagani Huayra da oltre 1 milione di euro, certamente non andava a 50 km/h. Chissà se oggi, dopo quella brutta esperienza e un limite ancora più drastico, ci penserebbe due volte prima di far rombare eccessivamente in una strada urbana il biturbo da 760 cavalli del bolide made in Italy, in grado di spingere la vettura da sogno a 360 km/h e addirittura da 0 a 100 km/h in appena 3,3 secondi.
Quella di Parigi in realtà non è una novità assoluta, anche se molto importante perché si tratta della capitale francese e di una delle città più importanti del mondo. Simili decisioni, infatti, sono state già adottate ad esempio a Grenoble, Lille o Montpellier. Come pure il limite di velocità in città a 30 km/h era già stato deciso già in circa la metà della città della Senna.
Ora, però, i 50 km/h non esistono più, eccetto ad esempio lungo gli Champs-Elysées, avenue Foch, la rue Royale, il boulevard des Maréchaux, due parti dei Lungosenna e alcuni tratti dei quartieri di Boulogne e Vincennes. Un’altra eccezione è quella della circonvallazione parigina, il boulevard Périphérique, dove addirittura non è neanche passata questa volta la riduzione a 50 km/h, restando così il limite a 70 km/h.
“L’obiettivo è di migliorare la sicurezza stradale, far calare l’inquinamento acustico e adattare il funzionamento della capitale ai cambiamenti climatici”, ha spiegato l’assessore ecologista ai Trasporti David Belliard.
C’è chi sorride, chi protesta e chi corre…
In termini di sicurezza non c’è dubbio: più è bassa la velocità, minore è il rischio di incidenti e di conseguenze gravi. Molti cittadini, però, lamentano tempi di percorrenza maggiori da cui qualcuno desume anche maggiore inquinamento, molto più automobilisti spazientiti e attaccati al clacson, in barba agli obiettivi che ci si sarebbe proposti. C’è chi protesta anche contro autovelox fin troppo performanti che scatterebbero al passaggio di corridori. Questa potrebbe sembrare una burla, ma in effetti il nostro Marc Jacobs per vincere la sua medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo ha toccato la velocità massima di 43,3 km/h. Se in Giappone ci fosse stato il sindaco di Parigi l’avrebbe multato? Battute a parte, qualcuno ha veramente provato a correre lungo la Senna. Ecco il sorprendente risultato:
Ultima protesta, quella dei tassisti, preoccupati dalla riduzione del lavoro che potrebbe derivare dai tempi più lunghi di percorrenza. Una corsa che prima durava 20 minuti potrà mediamente toccare i 28, una di 30 i 48 minuti…