Quando la tecnologia non aiuta: è il caso del mercato auto di settembre 2021, condizionato pesantemente anche dalla crisi delle forniture dei microchip. Le immatricolazioni registrano un calo del -32,7% rispetto al settembre del 2020 e un -26,2% sul settembre 2019. Rispetto ai primi tre trimestri di quest’anno, invece, sempre rispetto al periodo pre-pandemia (il 2019), la flessione è pari al -20,6%.
Sul banco degli imputati compaiono almeno tre principali sospettati: ovviamente il periodo di crisi, a cui si aggiungono altri due pesantissimi fattori. Il secondo è l’esaurimento degli incentivi statali per il rinnovo del parco auto circolante. Non ultima, si registra anche la crisi di forniture dei microchip, oggi elemento determinante per far funzionare auto sempre più tecnologiche.
“Il continuo stop and go degli incentivi – afferma il Presidente dell’Unrae (Unione nazionale rappresentanti veicoli esteri) Michele Crisci – non aiuta certo il mercato dell’auto ad agganciare l’attuale fase di ripresa dell’economia nazionale e a ridurre l’handicap dovuto alla crisi dei semiconduttori. Ribadiamo perciò il nostro appello al Governo affinché faccia rientrare il finanziamento dell’Ecobonus all’interno di una strategia di lungo periodo per l’intero settore dell’automotive, il cui rilancio farebbe anche aumentare ulteriormente il Pil oltre il livello previsto nella Nota di aggiornamento del Def, viceversa dal settore automotive arriverà un pesante contraccolpo”.
Settembre 2021 con -105.175 unità
Il mese di chiusura del terzo trimestre 2021 segna nuove immatricolazioni pari 105.175 unità, cioè ben 51.200 vetture in meno sul settembre 2020 (156.357 auto immatricolate), con un calo appunto del 32,7%. Rispetto al settembre 2019, invece, le immatricolazioni erano state 142.525 con una flessione pari al -26,2%. Il dato complessivo dei primi nove mesi dell’anno sentenzia una perdita di oltre 300.000 veicoli con una flessione del 20,6% (a 1.165.491 unità) rispetto allo stesso periodo 2019.
Il rapporto Unrae settembre 2021
Ecco nel dettaglio cosa dice il rapporto firmato Urnae e riferito al settembre 2021.
Dall’analisi della struttura del mercato di settembre, a confronto con lo stesso mese 2020, emerge un calo sostenuto per tutti gli utilizzatori. I privati si posizionano al 66,6% di quota (2 punti in meno di un anno fa), ma in crescita rispetto al 62,4% dei primi 9 mesi, grazie agli incentivi. Le autoimmatricolazioni, con un progressivo pesante calo dei volumi, si fermano al 9% (9,8% in gennaio-settembre); il noleggio a lungo termine scende al 16,8% rispetto al 17,3% dei primi 9 mesi. Con una flessione di oltre la metà delle immatricolazioni, il noleggio a breve termine retrocede su una quota di minimo dell’1,6%, rispetto al 5,1% del cumulato gennaio-settembre. Le società, con il calo inferiore fra gli utilizzatori, salgono al 6% di quota di mercato (5,4% nei 9 mesi).
Fra le alimentazioni, nel mese flettono solo benzina e diesel che scendono rispettivamente al 25% e al 19,1% del totale (30,5% e 20,5% nel cumulato). Il Gpl arriva a rappresentare il 9,4% delle preferenze, rispetto al 7% dei primi 9 mesi, mentre il metano rimane abbastanza stabile, con una quota al 2% del totale (2,2% nei 9 mesi). Gli incentivi continuano a sostenere la forte avanzata delle elettrificate: le ibride arrivano al 31,3% di quota (28,2% in gennaio-settembre), con le “full” hybrid al 7,5% e le “mild” al 23,8%. Le plug-in (PHEV) raggiungono il 5,2% (4,5% nei 9 mesi), mentre le elettriche pure (BEV) balzano all’8% di quota, doppiando quella del cumulato (4%).
Sotto il profilo dei segmenti, in calo nel mese, rispetto al cumulato, la quota delle utilitarie (B) e delle medie (C), salgono le city car (A), le medie superiori (D) e il segmento E, sostanzialmente stabile l’alto di gamma.
Tra le carrozzerie, nel mese – rispetto al cumulato – cresce la rappresentatività delle berline, market leader al 45,5% del totale, leggera contrazione di quota per i crossover, mentre cresce quella dei fuoristrada, che sommati coprono il 48,6% delle preferenze.
Le aree geografiche in settembre evidenziano un recupero del Nord Ovest al 30,5% di share, scende il Nord Est al 28,5% (sostenuto dal noleggio senza il quale perderebbe oltre 5 punti), in crescita anche l’area centrale e meridionale (rispettivamente al 23% e al 12,2%), stabili al 5,7% le Isole.
Scendono del 12,7% le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni, a 114 g/Km rispetto ai 130,6 g/Km del settembre 2020. Nei primi 9 mesi le emissioni calano del 10,1% a 121,9 g/Km (135,6 g/Km in gennaio-settembre 2020).
L’analisi delle immatricolazioni per fascia di CO2,evidenzia una riduzione di quota delle vetture incentivate della fascia 61-135 g/Km, al 62,5% del totale, per la mancanza di prodotto legata alla crisi dei microchip. Accelera invece la crescita di quota delle fascia 0-20 g/Km che insieme alla 21-60 g/Km si posiziona su una share combinata del 12,7%. Due decimali perde ancora la fascia da 136 a 190 g/Km (al 20,7% di quota), stabili all’1,7% del totale quelle penalizzate dal malus oltre i 190 g/Km di CO2.
Sul mercato dell’usato nel mese di settembre si registrano 300.654 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture, in calo del 17,1% sul 2020. Nei primi 9 mesi i 2.589.483 passaggi indicano un incremento del 24% sul 2020, ma una flessione del 17,3% sullo stesso periodo 2019.