Le auto ibride sono, tra le vetture ecologiche, quelle più ricercate dai consumatori italiani. Al primo posto tra le preferenze e le caratteristiche di maggiore interesse – visto che siamo anche un popolo di esteti – c’è il design. Al secondo l’impatto ambientale e, al terzo, le prestazioni. Solo due persone su dieci pensano che acquistare un’automobile “green” sia comunque un buon investimento, visti i bassi incentivi e i notevoli prezzi di listino rispetto ai motori tradizionali.
Questi e altri dati emergono da una ricerca del portale motori.it realizzata con T-Voice, realizzata attraverso l’analisi del web e pubblicata nei giorni scorsi sull’onda del lockdown e dell’emergenza vissuti. Un periodo, questo della prima metà del 2020, che ha aumentato la sensibilità dei consumatori verso le tematiche ambientali. E sul fronte automotive, vista la crisi del mercato, il filone delle auto ecologiche è senz’altro considerato importante per la ripresa del settore.
Auto idride, elettriche, gpl o metano?
I dati analizzati nella prima metà di giugno evidenziano un interesse per le auto ibride con un indice del 31,98%, seguite dalle elettriche (29,35%), da quella alimentate a gpl (27,89%) e infine da quelle a metano menzionate solo nel 10,78% delle discussioni online, che però dalla loro hanno la maggiore preferenza se la ricerca è incentrata sul risparmio economico, frutto di acquisto e gestione della vettura. Sul fronte degli incentivi, il 74,19% del campione considera positivamente gli incentivi e i bonus ecologici. Anche se, a conti fatti, a tutt’oggi ridurre l’inquinamento stradale resta un impegno che ricade sproporzionalmente sulle casse dei cittadini: tra incentivi, agevolazioni e sconti, infatti, lo sforzo maggiore è richiesto sempre al consumatore.
Elettrico o elettrificato?
Come abbiamo scritto in un precedente articolo, esistono auto elettriche ed elettrificate. Le prime sono le cosiddette “full-electric”, contraddistinte dalla sigla BEV (Battery Electric Vehicle) e alimentate totalmente a batteria, che si ricarica tramite una presa di corrente.
Ci sono poi le auto ibride, ovvero HEV (Hybrid Electric Vehicle), che mixano una propulsione sia endotermica benzina o diesel (che ricarica anche le batterie) che elettrica. Accanto a questa categoria si aggiunge l’ibrido plug-in (PHEV o PHV, Plug-In Hybrid Electric Vehicle) che alla precedente categoria punta sulla ricarica via cavo, con motore tradizionale e frenata che ricaricano solo parzialmente le batterie. Il mild hybrid o MHEV (Mild Hybrid Electric Vehicle), invece, ha un piccolo motore elettrico non indipendente da quello endotermico, che di fatto fa ridurre emissioni e consumi di circa un 10%. Molto poco diffuse, ma in futuro si potrebbero rilevare la nuova generazione “green”, sono le vetture identificate con la sigla FCEV (Fuel Cell Electric Vehicle), ovvero le auto a idrogeno. Le celle a combustibile interne, mixando idrogeno e ossigeno, producono elettricità (che ricarica le batterie) e acqua… che viene espulsa dal tubo di scappamento, con inquinamento pari a zero.
Fonte: ricerca motori.it – T-Voice