La nuova direttiva europea 2014/45 sulle revisioni dell’auto – che doveva diventare operativa in Italia a partire dal 20 maggio 2018 – è slittata al 19 marzo 2019 per consentire “l’implementazione delle procedure informatiche che consentiranno la produzione e stampa del certificato di revisione”.
Al di là dello slittamento, restano al momento valide le novità che verranno introdotte. Eccole. La prima buona notizia è che non aumenteranno i costi per i consumatori (66,88 euro nei centri specializzati e 45 euro in Motorizzazione). La seconda è che verranno introdotte alcune novità a garanzia degli automobilisti e più in generale per la sicurezza stradale. Non cambiano invece le scadenze: 4 anni dalla prima immatricolazione e ogni 2 anni a seguire. In caso di mancata revisione la multa va da 168 a 674 euro (raddoppiata in caso di recidività) a cui si aggiunge la possibile rivalsa dell’assicurazione in caso di incidenti.
Oltre alla fustella adesiva che viene applicata sul libretto, gli operatori rilasceranno un documento con le prove sostenute dal veicolo (vettura o moto) con una “pagella” di eventuali criticità riscontrate e relativo voto (lievi, gravi o pericolose). Relativamente ai punti critici – ma inferiori al livello per cui non è possibile avere un esito positivo – questi andranno risolti prima della revisione successiva. Su questo certificato sarà obbligatorio inserire anche il chilometraggio effettuato dalla vettura, così da limitare le frodi su chi manomette il contachilometri.
Di seguito i dati che secondo la normativa devono essere indicati nel certificato rilasciato al termine della revisione:
- Numero di identificazione del veicolo;
- Targa del veicolo e simbolo dello Stato di immatricolazione;
- Luogo e data di revisione;
- Lettura del contachilometri al momento del controllo;
- Categoria del veicolo;
- Carenze individuate e livello di gravità;
- Risultato del controllo tecnico;
- Data del successivo controllo tecnico o scadenza del certificato di revisione;
- Nome di chi ha provveduto ad espletare le verifiche, firma o dati identificativi dell’ispettore responsabile del controllo.
Ricordiamo che collegandosi al Portale dell’automobilista (qui il link) è già possibile verificare le date delle revisioni effettuate, l’esito e i chilometri rilevati dall’operatore.