Di seggiolini intelligenti se ne parla da qualche anno. Ora, finalmente, si inizia anche ad approvare normative specifiche per renderli obbligatori e non più un “optional”. Alcuni modelli circolano in commercio già da molto tempo, sempre più sofisticati, connessi con gli smartphone, pronti a dare l’allarme nel caso ci dimenticassimo malauguratamente – come purtroppo, però, succede troppo di frequente – un neonato in auto.
Grazie alla proposta di legge approvata nelle scorse settimane dalla Commissione Trasporti della Camera – che ha introdotto anche nuove e più severe sanzioni contro chi viene colto alla guida mentre utilizza lo smartphone – il Legislatore in autunno sarà chiamato a legiferare anche sul tema dei seggiolini per bambini, il tutto modificando l’articolo 172 del Codice della Strada.
Oltre alle nuove norme già scattate nel 2017 (vedi approfondimento) rispetto a pesi e altezza dei bambini a bordo, al momento non sono stati ancora specificati i dettagli di questa importante novità: se ad esempio saranno vietati i seggiolini “analogici”, se saranno obbligatori soltanto sulle nuove vetture o se da una determinata data si potranno mettere in commercio solo quelli “intelligenti”.
Di certo la tecnologia oggi ci viene veramente in grande aiuto, con le tante innovazioni nel settore dell’Internet of Things, ovvero l’“Internet delle cose”, degli oggetti che si connettono tra loro e con gli esseri umani.
Dal nostro smartphone, per esempio, possiamo azionare una lavatrice, sapere se il frigorifero è vuoto o pieno, addirittura quali prodotti ci sono. Ancora, possiamo far partire riscaldamenti o aria condizionata. Possiamo sapere il peso di alcune valigie “intelligenti” collegandole con un’app al telefonino, senza dover pesarle. E tanto altro ancora…
Lo stesso vale per i seggiolini che insieme alla vettura possono essere dotati di numerose soluzioni: da quelle che rilevano la presenza di un bambino (e di riflesso anche di un amico a quattro zampe) nell’automobile dopo che è stata chiusa, facendo scattare un allarme fino ad alert di prossimità che – per esempio – si azionano quando lo smartphone e il seggiolino (con sopra il bambino) si allontano tra loro da un certo raggio di metri, avvertendo così il genitore sul suo telefonino, oppure facendo scattare un allarme dall’automobile udibile da qualsiasi passante.