Le auto elettriche tremano, gli ADAS – sistemi fondamentali per la guida assistita e la futura guida autonoma – vanno avanti sempre più forti.
Il passaggio tra 2020 e 2021 ha portato alla luce significative critiche mosse al comparto delle auto elettriche, tanto osannate nell’ultimo lustro a scapito della propulsione tradizionale a motori termici. Questo l’interrogativo di fondo: il ciclo di produzione, vita e smaltimento di una soluzione tecnologica come quella elettrica è veramente più green dei diesel o dei benzina di ultima generazione? Perché, è ovvio, una vettura e emissioni zero e silenziosa quando si muove nel traffico cittadino è la migliore soluzione possibile.
Visto che c’è in ballo la salute dell’intero Pianeta, tra le voci più autorevoli per tentare di dare una risposta a questa importante domanda si sono alzate quella del presidente della Toyota, Akio Toyoda, e quella del presidente del consiglio di sorveglianza Bosch, Franz Fehrenbach.
Dal Giappone
Il top manager giapponese Akio Toyoda ha dichiarato che “più veicoli elettrici produciamo, più salgono le emissioni di anidride carbonica”. In primis sotto accusa la produzione di batterie, che farebbero raddoppiare le emissioni di CO2 rispetto alla “concorrenza” termica o ibrida. Secondo punto: l’energia elettrica (per le ricariche) è ancora troppo legata a materie fossili e quindi altamente inquinanti. Puntare quindi solo su commercializzazione di auto elettriche – e non su produzioni green di energia elettrica – è un grave errore.
Il caso Milano-Lombardia
“Visto il lockdown, ci aspettavamo un netto miglioramento della qualità dell’aria – ha commentato a metà genaio 2021 l’assessore regionale lombardo Raffaele Cattaneo -, ma così non è stato. Ciò significa che non è così evidente la correlazione tra traffico e qualità dell’aria”. Dati alla mano, infatti, nonostante le chiusure e la minore circolazione di veicoli, la situazione non solo non è migliorata, ma addirittura peggiorata rispetto agli anni passati.
Dalla Germania
Tornando alle auto elettriche, Franz Fehrenbach (Bosch) non è contrario alle auto elettriche, che però “non sono climaticamente neutrali. Sono trattate come veicoli a zero emissioni di CO2 perché il legislatore nasconde il bilancio energetico necessario per generare la corrente. Infatti, una quota molto elevata dell’elettricità proviene ancora da centrali a carbone”.
Il tema è sicuramente molto importante e va tenuto in seria considerazione attendendo nuovi confronti pubblici tra industrie del settore, politici e scienziati.
ADAS sempre attuali
Se abbiamo visto alcuni dubbi sulle auto elettriche, questa ultima generazione di veicoli così come quelli alimentati con motori termici montano sempre più ADAS (Advanced Driver Assistance System). Su questo punto tutti sono d’accordo: la loro implementazione procede spedita e i più importanti stanno man mano diventando – con un’accelerazione in Europa nel triennio 2022-2024 – obbligatori su tutti i veicoli di nuova (già dal 2020) e vecchia immatricolazione. Parliamo di frenata automatica di emergenza (Automatic Emergency Breaking), Line Keeping Assist (mantenimento dell’auto nella propria corsia) e Adaptive Cruise Control (regolazione della velocità e distanza di sicurezza tra i veicoli).
Doctor Glass e gli ADAS
Tra i servizi d’eccellenza che Doctor Glass garantisce su quasi il 90% della propria rete nazionale c’è quello della ricalibratura degli ADAS. Questi sistemi, infatti, sono in gran parte installati dietro il parabrezza e in caso di sostituzione dovuta a una rottura devono essere regolati alla perfezione per garantire la massima sicurezza a conducente e passeggeri.